Mostra "Iconoclasti" - Cinecittà
Prorogata
fino al 2 settembre p.v., presso il Teatro 1 di Cinecittà è allestita
la mostra “Iconoclasti”, che accompagna la Summer Edition di Altaroma,
la società che ha come mission la valorizzazione delle eccellenze
italiane, tra avanguardia e tradizione sartoriale con uno sguardo di
ampio respiro tra arte, moda e cultura.Curata
da Fabiana Giacomotti, autrice e direttrice del Master in “Teoria e
strategia della moda” a La Sapienza di Roma e specialista di costume
televisivo, in collaborazione con Annalisa Gnesini, giovane curatrice,
l’esposizione si avvale di un allestimento di grande impatto scenico per
presentare la poliedrica figura di un’icona dello spettacolo,
l’inossidabile Raffaella Carrà, romagnola di nascita, cosmopolita per
vocazione.
In mostra non solo i
costumi – alcuni dei quali pezzi importantissimi sia perché hanno fatto
la storia del costume e della televisione italiana sia perché costruiti
come opere esclusive, come la tuta di Silvio Betti di “Rumore”, tagliata
in un pezzo unico – ma anche i bozzetti preparatori di blasonati
costumisti come Rufini, Colabucci, Sabatelli, Mayer e Pera, che
restituiscono lo stile Carrà concentrato in poche, sintetiche linee.
Molto indovinata l’idea
di suddividere l’esposizione in tre sale (delle quali la seconda è il
piatto forte): varcato l’ingresso con la presentazione e i pannelli
didattici, si accede alla prima saletta, che mostra una selezione di
bozzetti, mentre l’ultima sala è interamente dedicata all’esposizione di
abiti di scena.
La sala centrale è già
presagita all’entrata dalle musiche che tante volte abbiamo sentito:
illuminata unicamente da riflettori, paillettes e lustrini in un turbine
di vitalità che ben riflette l’indole della “Raffa nazionale”, ma anche
le caratteristiche del Varietà, che lei ha incarnato così bene. Un
video gigante di brani selezionati dalle Teche RAI fa da sfondo alla
scena, dove una serie di manichini con il caschetto biondo, ovunque
felinamente appostati, celebrano il suo periodo d’oro.
Il titolo scelto,
“Iconoclasti”, è una turbinosa provocazione perfettamente in linea con
lo spirito della mostra stessa, dal momento che la Carrà si presta ad
essere stilizzata anche dal punto di vista iconico e aniconico
(riconosceremmo infatti la Carrà anche da pochi tratti e volumi) e dal
fatto che la sua immagine è celeberrima, riverita, non certo avversata.
Un invito dunque alla visita per chiunque si trovasse a Roma in queste calde giornate d’agosto!
Di Daniela Montanari
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