... Sarà perché la rovina è base dell'estetica del Sublime, che tanta parte ha nel
mio operare artistico; sará perché, come diceva Chateaubriand, ogni essere umano
è segretamente attratto dalle rovine; sará perché esse sono la forma vivente di
un passato esso stesso ancora vivo; sará perché aveva ragione Simmel,
quando diceva che appena l'uomo lascia la mano la natura riprende il
sopravvento; oppure perché l'incompiutezza della rovina in realtà porta con sé,
in essenziale, tutto ciò che conta.
Sarà perché, in fondo, ogni essere umano,
nella sua essenza fisica e mentale, ad un certo punto ne condivide il destino: le rovine hanno grandissimo fascino.
Quando poi sono toccate ancora dalla
bellezza (come diceva la Shelley), per esempio quando fiori e profumi ricoprono
"le ossa desolate", la suggestione aumenta e ci viene insegnata una
nuova, toccante armonia, che sa portare con sé magnificenza e incanto.
ANGOLO DI PARADISO, gessetti su carta, 2013 - Daniela Montanari
RICORDI DI VIAGGIO, acrilico e olio su tela, 1991 - Daniela Montanari
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